Aerei USA della seconda guerra mondiale – North American B 25 Mitchell

Il B 25 Mitchell della North American formò insieme al Douglas A 20 Havoc ed al Martin B 26 Marauder, la spina dorsale delle unità operative di appoggio dell’ USAAF durante la seconda guerra mondiale. Il Mitchell, in particolare, risultò un velivolo versatile che si attirò subito la popolarità. Anche se non aveva pesante carico offensivo, il suo armamento con un pezzo di artiglieria pesante, buono per scopi sia offensivi che difensivi, fu particolarmente temuto dai piloti tedeschi, italiani e giapponesi. Fu uno stormo di Mitchell che nell’aprile 1942, dopo essere decollato dal ponte della portaerei americana (Hornet), effettuò la rischiosa incursione su Tokyo, anche se mai si era pensato, durante la progettazione, che il Mitchell avrebbe potuto essere impiegato come apparecchio di base su una portaerei. La sua destinazione, infatti, doveva essere quella di bombardiere medio con base a terra.

La genesi della serie B 25 risale a una richiesta avanzata nel 1938 dall’ USAAC per un bombardiere medio. La North American rispose con il progetto del suo NA 40. Si trattava di un aereo dalla linea semplice, triposto, ad ala alta e doppi piani verticali in coda, con un pesante armamento difensivo, e due motori Pratt & Whitney R 1830-56 C3-G stellari che erogavano, ciascuno, 1000 HP. Il NA 40 (così fu siglato) si alzò in volo per la prima volta nel gennaio 1939, ma fu consegnato all’ USAAF nel marzo successivo per i collaudi ufficiali dopo che erano stati sostituiti i motori con il Wright GR 2600-A71 sviluppante 1350 HP. Il NA 40 andò completamente distrutto in un incidente subito dopo l’inizio delle prove, ma la sua esibizione fu così positiva che il comando dell’Aeronautica diede mandato alla North American di procedere alla messa a punto di una versione più massiccia. E venne fuori il NA 62, con una fusoliera più voluminosa, con possibilità di caricare un peso doppio di bombe, con i piani alari lievemente variati rispetto a prima e l’equipaggio aumentato a cinque membri.

La North American completò il rifacimento del progetto nel settembre 1939 ed immediatamente l’USAAC ne ordinò 184 esemplari che contrassegnò con la sigla B 25, senza passare la lunga trafila dei prototipi e dei tipi preserie. La fabbrica costruttrice si mise al lavoro appena possibile, ed il primo B 25 fu pronto per il volo nell’agosto 1940. Era potenziato da due motori stellari Wright R 2600-9 che erogavano, ciascuno, una potenza di 1700 HP ed il suo peso era di 27.310 libbre (12.400 kg), metà di quello del NA 40. I primi voli di prova ebbero successo, a parte una mancanza di stabilità direzionale che fu ovviata intervenendo ancora nell’assetto delle ali. Siccome non esistevano prototipi di questo genere, i primi B 25 di serie furono usati per i collaudi.

Il primo tipo per azioni belliche fu il North American B 25 A (di cui vennero costruiti 40 esemplari), sostanzialmente simili agli ultimi B 25, ma con una protezione per l’equipaggio e serbatoi del carburante auto stagnanti. L’esperienza in combattimento in Europa, resa nota agli americani dagli inglesi, aveva dimostrato che serbatoi di questo tipo erano essenziali per gli aerei da guerra. Le consegne all’USAAF iniziarono nel 1941. In tutto ne furono costruiti 120 esemplari. Alla fine di quell’anno diverse unità operative avevano in dotazione i Mitchell. Il B 25 B era simile ai suoi predecessori, ma presentava alcune varianti nell’armamento : torrette Bendix con due mitragliatrici da 0,50 pollici (12,7 mm) nella posizione dorsale e ventrale e la scomparsa della mitragliatrice da 0,50 pollici (12,7 mm) dalla posizione di coda.

La stazza lorda era aumentata a 28.460 libbre (12.900 kg). Furono dei Mitchell di questo modello che presero parte al raid Doolittle su Tokyo di cui si è già detto. Nel 1941 iniziò in California la produzione del modello successivo, il B 25 C ; nello stesso tempo, un modello quasi identico, il B 25 D, fu costruito nel Texas. La produzione totale di questi due tipi fu di 1610 e 2290 esemplari rispettivamente. Il B 25 C era equipaggiato con motori R 2600-13, con pilota automatico e con rastrelliere sotto le ali per un carico di 907 kg di bombe o un siluro da 22 pollici (560 mm).

Vennero, poi, approntati tre modelli sperimentali, basati tutti sul North American B 25 C. L’XB 25 E provò un dispositivo di sbrinamento termico, mentre sull’XB 25 F fu collaudato un dispositivo di sbrinamento elettrico. L’XB 25 G provò l’istallazione di uno dei più pesanti pezzi di artiglieria che sia stato usato su aerei nella seconda guerra mondiale. Si trattava di un M 4 da 75 mm, un pezzo da campagna messo a disposizione dall’Esercito. Le prove di questo aereo con il cannone di grosso calibro furono così positive che il B 25 G armato di cannone da 75 mm fu messo in produzione. Ognuna delle 21 granate del pezzo pesava 15 libbre (6,8 kg) e il caricamento avveniva manualmente ad opera dell’ufficiale di rotta. Questa potente arma rese il i B 25 G, che avevano anche due mitragliatrici da 0,50 pollici (12,7 mm) installate a prua, micidiali per le unità di superficie.

Al B 25 G seguì nella produzione il B 25 H che era equipaggiato con un cannone più leggero, ma dello stesso calibro, il T I 3 E I da 75 mm, e da una nutrita serie di mitragliatrici tanto da diventare il modello più armato della serie B 25. Il pezzo da 75 mm fu installato nella parte inferiore sinistra della fusoliera, mentre le altre armi erano così disposte : quattro mitragliatrici in posizione fissa a prua ; due in cupolette su ciascun lato della sezione prodiera ; due in portelloni al centro della fusoliera ; due in una nuova postazione di coda e due nella torretta dorsale che era stata spostata in avanti, subito dietro la carlinga di pilotaggio. Fu però abolita la torretta ventrale. Benché fossero stati costruiti 1000 esemplari di questo tipo, il cannone da 75 mm non si dimostrò molto efficace nei teatri di guerra del Pacifico e dell’Estremo Oriente, dove la maggior parte dei B 25 H furono impiegati.

Il modello che seguì, il B 25 J, fu il più numeroso della famiglia, poiché ne furono costruiti 4318. L’aereo aveva la sezione prodiera simile ai tipi precedenti, con una copertura trasparente nel muso più panoramica, in cui era inserito un armamento composto di una mitragliatrice brandeggiabile e di due mitragliatrici fisse da 0,50 pollici (12,7 mm). Le altre caratteristiche erano le stesse del B 25 H. I gruppi motopropulsori, che nel B 25 H erano gli R 2600-13 o 29 stellari, nel B 25 J furono sostituiti dagli R 2600-92. Con il declino della potenza aerea giapponese nel 1944, i B 25 poterono operare a quote più basse ed in questo modo venne a mancare la necessita del puntatore, per cui il tipo fu rielaborato adattando otto armi da 0,50 pollici (12,7 mm) a prora. Contemporaneamente, il Mitchell venne messo in condizioni di poter essere equipaggiato con otto razzi da 5 pollici (127 mm) agganciati sotto le ali.

Degni di nota furono altri due modelli B 25 : l’ F 10 per la ricognizione fotografica tratto dal B 25 D, dieci dei quali furono convertiti nel 1943 e l’ AT 24, un modello da addestramento di concezione avanzata tratto dai B 25 D, G, C e J, che prese rispettivamente le denominazioni A, B, C e D. Più tardi, questi tipi ebbero le nuove sigle TB 25 D, G, C e J.

I Mitchell vennero fabbricati in numero considerevole : l’ USAAF ne ricevette 9816 unità, mentre agli alleati ne furono consegnati 2500. La maggior parte degli aerei inviati all’estero ai termini della legge Affitti e Prestiti, furono consegnati all’Unione Sovietica e alla Gran Bretagna. I primi B 25 consegnati all’Inghilterra furono della serie B e vennero denominati Mitchell I ; seguirono quindi 500 B 25 c e D (Mitchell II) e 314 B 25 J (Mitchell III). Anche la US Navy impiegò i PBJ I.

Nonostante la sua mole il Mitchell fu relativamente maneggevole e ciò si dimostrò essenziale per i ruoli in cui venne impiegato ed eccelse in particolare in bombardamenti da bassa quota e attacchi a volo radente contro capisaldi e unità mercantili di superficie. Tutto sommato, il Mitchell svolse un ruolo che sarebbe difficile sottovalutare. Inoltre, a differenza di molti altri bombardieri medi e aerei d’attacco, era in grado di contare sulla propria difesa contro aerei nemici senza ricorrere a forti scorte di caccia.

North American B 25 J Mitchell

L’aereo non è mimetizzato, come si verificava spesso per gli aerei americani negli ultimi mesi di guerra. Si notino i pannelli nero opaco antiriflesso sulla prua. Le insegne nazionali sono quelle in uso.

 

Tipo: bombardiere leggero e aereo d’attacco.

Equipaggio: tre uomini.

Motori: due Wright R 2600-92 Double Cyclone a quattordici cilindri stellari raffreddati ad aria, ciascuno con spinta di 1700 HP al decollo.

Armamento: dodici mitragliatrici Browning fisse da 0,50 pollici (12,7 mm) nel muso ; due mitragliatrici Browning brandeggiabili da 0,50 pollici nella torretta dorsale ; due mitragliatrici Browning brandeggiabili da 0,50 pollici nella postazione di coda e due mitragliatrici Browning brandeggiabili da 0,50 pollici, una per ciascun lato della fusoliera (difensivo) ; fino a 3000 libbre (1361 kg) di bombe o otto razzi da 5 pollici (127 mm) (offensivo).

Velocità massima: 272 miglia/h a 13.000 piedi (438 km/h a 3962 m).

Velocità di crociera: 230 miglia/h (370 km/h).

Tempo impiegato a raggiungere i 15.000 piedi (4572 m): 18′.

Quota di tangenza: 24.200 piedi (7376 m).

Autonomia: 1350 miglia (2173 km).

Peso: 19.480 libbre (8836 kg) a vuoto ; sconosciuto con carico normale ; 35.000 libbre (15.876 kg) con carico massimo.

Apertura alare: 67 piedi e 7 pollici (20,60 m).

Lunghezza: 52 piedi e 11 pollici (16,13 m).

Altezza: 16 piedi e 4 pollici (4,98 m).

Superficie alare: 610 piedi quadrati (56,67 mq).