Aerei USA della seconda guerra mondiale – Martin B 26 Marauder

Esteticamente piacevole a guardarsi, il Martin B 26 Marauder fu in realtà un aereo rischioso da pilotare e nella prima fase della sua carriera guadagnò la reputazione di trappola mortale per i suoi equipaggi. La ragione era dovuta all’alto carico alare, conseguenza, a sua volta, di un requisito previsto dalla richiesta dell’ USAAC. Nel gennaio 1939 l’Esercito fece conoscere una richiesta per un nuovo bombardiere a media autonomia capace di prestazioni eccellenti. Rendendosi conto che il rendimento richiesto ad alta quota non sarebbe stato possibile con un aereo a basso carico alare, l’USAAC deliberatamente omise qualsiasi riferimento alle velocità di atterraggio e di stallaggio, ammettendo, quindi, tacitamente che ciò che era prima una velocità inaccettabile per questi due momenti della manovra di volo, ora poteva essere accettata.

Martin rispose alla richiesta con un apparecchio di linea aerodinamica molto piacevole a guardarsi, con superfici alari molto ridotte e due grossi motori. La necessità di questo nuovo progetto era così sentita che l’Esercito ordinò la produzione immediata di oltre mille esemplari, abolendo nel settembre del 1939 la normale procedura di collaudo per i prototipi X e Y e i modelli di preserie. Senz’altro si trattò di un provvedimento imprudente, dato che il progetto di Peyton M. Marauder presentava il massimo carico alare che aerei americani avessero mai avuto.

Il primo B 26, equipaggiato con due Pratt & Whitney R 2800 Double Wasp stellari di 1850 HP, armato con due mitragliatrici da 0,30 pollici (7,62 mm) in posizione opposte, testa coda e due da 0,50 pollici (12,7 mm) nella torretta dorsale, effettuò il volo inaugurale nel novembre 1940. La produzione su larga scala inizio nel maggio 1941.

La denominazione B 26 fu assegnata ai primi 201 apparecchi asciti dalla fabbrica. Su questi erano stati istallati motori R 2800-5 a la loro capacità di carico offensivo era di 5800 libbre (2630 kg). La velocità massima, la più alta dell’intera serie, che stazzava 13.600 kg lordi, fu di 315 miglia/h (507 km/h). Il processo di prima conversione fu, necessariamente, lungo e la prima unità di Marauder non diventò operativo che nel dicembre 1941.

Le modifiche operative furono ulteriormente ritardate dall’introduzione del più pesante B 26 A (145.500 kg) nella seconda metà del 1941. Il maggior peso era dovuto ai serbatoi supplementari di carburante installati nel magazzino bombe, alle armi di calibro maggiore e al dispositivo di aggancio per un siluro da 559 mm sotto la fusoliera. Furono costruiti 139 Martin B 26 A, potenziati da motori stellari R 2800-39, prima che iniziasse la produzione del B 26 B nel maggio del 1942.

Sottotipi del B 26 B furono elaborati e costruiti, corrispondenti a varie richieste. Un sottotipo aveva motori R 2800-5 stellari di 1850 HP ciascuno ed una stazza lorda di 36.500 libbre (16.650 Kg) dovuta ad un aumento della corazzatura metallica a protezione dell’equipaggio, l’aggiunta di un cannoncino in un “tunnel” sotto il ventre della fusoliera ed il raddoppio dell’armamento in posizione di coda, che era ora di due mitragliatrici da 0,50 pollici (12,7 mm).

Un altro sottotipo era equipaggiato con motori R 2800-41 o 43 stellari di 1920 HP, due mitragliatrici da 0,50 pollici (12,7 mm) per la difesa laterale al posto di quella di 0,30 pollici (7,62 mm) in posizione ventrale, ed un sostegno più lungo della ruota di prua, per aumentare l’incidenza dell’ala e migliorare il rendimento in fase di decollo. Il numero degli aerei di questi due gruppi fu di 641.

Un cambiamento più radicale fu operato sugli apparecchi di un altro gruppo. Nel tentativo di ridurre il carico d’ala e con ciò, risolvere il problema della maneggevolezza a basse velocità, l’apertura alare fu aumentata di 1,80 m e portata a complessivi 21,6 m. Ciò avrebbe dovuto aiutare a risolvere il problemi, ma così non fu poiché contemporaneamente si aumentò il peso, portandolo a 38.200 libbre (17.327 kg), con l’aggiunta di una seconda mitragliatrice a prua e installandone altre due per parte nella sezione anteriore della fusoliera. Nello stesso tempo, in coda veniva sostituita la vecchia postazione con una torretta Martin-Bell e fu aumentata l’area della deriva. Questo sotto modello fu costruito in 2477 esemplari.

I modelli sperimentali XB 26 D ed XB 26 E non furono prodotti in serie, ma vennero usati, il primo per collaudare dispositivi termici per  lo scongelamento ed il secondo per valutare gli effetti dello spostamento della torretta dorsale in posizione più avanzata. Il tipo successivo, quindi, fu il B 26 F, di cui furono costruiti 300 esemplari nel 1943. Nel tentativo di migliorare ancora le prestazioni in fase di decollo e di atterraggio venne aumentata di 3 gradi e mezzo l’incidenza dell’ala. Vennero apportate anche altre modifiche particolari. Il modello definitivo da combattimento del Marauder fu il B 26 G, che differiva dal B 26 F soltanto nei particolari minori.

Prima che cessasse la produzione del tipo nel marzo 1945 furono costruiti 893 Martin B 26 G e 57 Martin TB 26 G, quest’ultimo come apparecchio per l’addestramento e per il traino di bersagli mobili.

L’ultimo modello Marauder fu l’ XB 26 H che venne usato per provare un carrello di atterraggio biciclo a quattro ruote, sotto la fusoliera, simili a quello che venne poi adottato per il bombardiere a reazione B 47.

La produzione totale dei B 26 fu di 5157 velivoli. Il Marauder fu anche usato dalla Royal Air Force inglese : 52 Marauder I (B 26 A), 19 Marauder I A (B 26 B), 100 Marauder II (B 26 C) e 350 Marauder III (B 26 F e G). I B 26 B e C convertiti in aerei per il traino di bersagli negli Stati Uniti mano mano che venivano ritirati dal fronte furono denominati con la sigla AT 23 (in tutto furono convertiti 208 modelli B e 350 modelli C).

Nonostante le difficoltà incontrate nell’elaborazione, progettazione e produzione di questo aereo e primi difficili passi nell’attività bellica, il Marauder diventò nelle ultime fasi del conflitto un formidabile aereo per l’appoggio tattico grazie alla sua velocità e all’armamento pesante di cui disponeva. L’alto carico alare rappresentò sempre un problema, ma, mano mano che la guerra andava avanti, i piloti dei Martin B 26 diventarono sempre più esperti e impararono in che modo far fronte all’inconveniente.

Martin B 26 G Marauder

L’aereo non è mimetizzato, come non lo era la maggior parte degli aerei americani nel periodo finale della guerra in Europa. Si notino i pannelli nero opaco antiriflesso sulla fusoliera di fronte al posto del pilota. Le insegne nazionali sono quelle solite.

Tipo: bombardiere leggero.

Equipaggiamento: sette uomini.

Motore: due Pratt & Whitney R 2800-43 Twin Wasp a diciotto cilindri stellari raffreddati ad aria, ciascuno con spinta di 1920 HP al decollo.

Armamento: quattro mitragliatrici fisse Browning da 0,50 pollici (12,7 mm) nel muso ; una mitragliatrice Browning brandeggiabile da 0,50 pollici nella cabina di prua, due mitragliatrici Browning brandeggiabili da 0,50 pollici nella torretta dorsale ; due mitragliatrici Browning brandeggiabili da 0,50 pollici nella torretta posteriore e due mitragliatrici brandeggiabili da 0,50 pollici, una per ciascun lato nel ventre della fusoliera (difensivo) ; fino a 4000 libbre (1814 kg) di bombe (offensivo).

Velocità massima: 283 miglia/h a 5000 piedi (455 km/h a 1524 m).

Velocità di crociera: 216 miglia/h (348 km/h).

Velocità iniziale di salita: non conosciuta.

Tempo impiegato a raggiungere i 5000 piedi (1524 m): 8′.

Quota di tangenza: 19.800 piedi (6035 m).

Autonomia: 1100 miglia (1770 km).

Peso: 23.800 libbre (10.796 kg) a vuoto ; sconosciuto con carico normale ; 38.200 libbre (17.327 kg) con carico massimo.

Apertura alare: 71 piedi (21,64 m).

Lunghezza: 56 piedi e un pollice (17,09 m).

Altezza: 20 piedi e 4 pollici (6,20 m).

Superficie alare: 658 piedi quadrati (61,13 mq).